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sabato 21 aprile 2012

L'EX_TEMPORE INTERMEDIO E IL BANG (numero 1 e 2)

MARI:  Struttura 78, 1963 acciaio nero e alluminio anodizzato
Il 1° bang - modello interpretativo
Il 2° bang - modello interpretativo in scala 1:100 e sguardi progettuali su idee affini
Il 2° bang - modello interpretativo in scala 1:250 il bang è spento!

Il paradigma del plug-in è il protagonista di questa idea, infatti ho cercato di risanare le lacune dell'isolato grazie a dei volumi "del tutto fuori suolo"(come le colture), che si aggrappano letteralmente all'esistente poggiando su terrazze e muri. Essi rappresentano la parte di saturazione del progetto e contengono funzioni molto radicate al contesto, sia fisico che metafisico. La sospensione da terra, ma soprattutto il contributo delle zone verdi interne rappresentano sia una risorsa relativa alla scelta bioclimatica, che favorisce a sua volta tanti fattori positivi, come la corretta illuminazione, un massimizzato deflusso delle acque meteoriche (permeabilità del suolo accompagnata dalla raccolta in cisterne o invasi), una maggiore esposizione verso le correnti ventose, etc; sia il rafforzamento della metafora ispirata dell'over water. L'acqua, del resto, rimane il perno del contesto dell'urban project E (caratterizzato dalla solenne presenza dell'acquedotto storico Alessandrino) e come tale è certamente un elemento legato alla vita, per cui il bisogno più incombente è quello di favorirne la capillarizzazione, diffusione, i suoi cicli e soprattutto favorire un utilizzo parsimomioso da parte dell' uomo nei confronti del bene a lui più caro.

Il 2° bang: modello interpretativo: il bang è acceso!
In questo dettaglio si nota bene l'effetto dello scorrimento volumetrico, applicato alla ritmicità dell'esistente isolato, creata grazie alla scansione degli elementi che costituiscono i prospetti.

Il 2° bang: modello interpretativo: il bang è spento!
Brillante idea dell'architetto Angelini è stata quella di sensibilizzare la concezione di questi volumi slittanti, come delle componenti architettonicamente mobili, grazie ad una tecnologia pneumatica, il cui spostamento si paventa gradualmente durante il giorno, con l'ausilio di impianti meccanici di tipo idraulico. In tale modo si rende ancora di più forte la condizione di "organismo architettonico", in quanto il corpo è in grado di interagire con le conzizioni esterne metereologiche e sviluppare una maggiore flessibilità relativa alle esigenze spazio-temporali.

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