it caad 2013 (since 1985)
accelerazione (prolusione)
prof. Antonino
Saggio collaboratori: arch. Rosetta Angelini /
arch. Gaetano De Francesco

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Ambiti
1. L'impatto dell'informatica nella città e nella ricerca architettonica contemporanea, Il World Wide Web.
2. Il mondo dei pixel materialità e immaterialità, hardware e schermi, la digitalizzazione delle immagini, il mondo raster.
3. La stratificazione e le sovrapposizioni, il mondo dei vettori, geometrie e layer, scripting.
4. Masse collisioni traiettorie, la creazione della tridimensionalità, estrusioni, rotazioni, operazioni booleane.
5. Progetti strategici, data driven, l'organizzazione delle informazioni, il data-base.
6. I progetti della modificazione, interconnessioni dinamiche, strutture gerarchiche emodelli intelligenti.
7. Nuove frontiere di ricerca, morphing, modificatori, polisuperfici, attrattori.
La rivoluzione informatica non rappresenta una soluzione a tutti i nostri problemi. Essa è una crisi! Muovendoci nell'ambito della ricerca e del pensiero architettonico, l'avvento di un determinato avanzamento tecnologico, non è un progresso inteso come ingegneristico (tucur una soluzione), ma è esattamente il contrario: un problema che ci si deve porre. Questo nodo spiazzante, lo si comincia a capire se si riflette su che cosa rappresenta nel campo dell'evoluzione del pensiero artistico e architettonico, l'avvento della tecnologia. L'esempio più lampante, immediato e semplice da comprendere consiste in che cosa ha rappresentato l'arrivo della fotografia nell'ambito dello sviluppo dell'arte e del pensiero dell'800. Se si riflette sulla fotografi a come maniera per fare la stessa pittura di prima, evidentemente si scopre che essa ha un atteggiamento di tipo strumentale (inteso come banalizzante). La fotografia contribuisce (con il suo arrivo) a fare dei ritratti ancora più realistici di quelli che venivano fatti in precedenza. La fase storica della fotografia ha rappresentato una crisi di portata epica che, in qualche modo ha rimesso in circolo tutto il pensiero estetico e artistico. L'arrivo della possibilità di riprodurre meccanicamente quel mondo che prima veniva riprodotto manualmente, determina un improvviso svanimento delle tendenze che fino ad allora si erano propagate e trasmesse in questi campi. Di qui, rappresentare il nuovo mondo diventa una sfida, una difficoltà, una ricerca onerosa da tanti punti di vista: emotivi, economici, fisici, etc. E' difficile non pensare che tutta la vicenda della nascita dell'arte moderna (a cominciare dall'impressionismo, per poi svilupparsi nei successivi movimenti fino all'astrattismo e al cubismo e quindi al futurismo), non sia implicitamente una serie di rimbalzi e di trasformazioni atte ad affrontare la grande crisi che la presenza della fotografia (intesa come progresso tecnologico) ha generato. Quasi improvvisamente, la pittura diventa un fare basato sulla cattura dell'attimo atmosferico (mai in passato si era interessata riguardo tale preconcetto) e sviluppa costitutivamente degli echi nei confronti di teorie tipiche proprio della fotografia e del realismo che la caratterizza.


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Modernità
Il problema della crisi (al centro del ragionamento che muove verso il mondo della tecnologia) è un nodo problematico e, per capire meglio questa idea, dobbiamo meditare sul termine modernità e sul metodo con cui lavorare in tale ambito apparentemente indefinito, ma fondamentale. Tale termine, non a caso emerge nel titolo del libro "Architettura e modernità" del prof. Antonino Saggio; emerge infatti che la forte motivazione che si paventa nel concept di questo volume è legata al pensiero di Bruno Zevi, il quale (accennando un breve aneddoto Saggio) chiese esplicitamente: " Ma insomma, Saggio, che cosa è questa modernità?" La risposta fu: "Si, certo, so benissimo che non è una questione temporale (intesa come cronologica)". Anche l'interpretazione Zeviana non utilizza la parola "moderno" in un ambito cronologico, di contro, come accade nei manuali o enciclopedie, che lo identificano puramente in un settore temporale e lo contraddistinguono chiaramente versus un' epoca antica. Alcuni di questi manuali, contraddistinguono dogmaticamente l'Epoca Moderna, a partire dalla scoperta dell'America, data oltre la quale troviamo a ritroso il mondo antico e ancora più precedentemente quello medievale.
Date ed interpretazioni (ETA' MODERNA) - wikipediaLe precise date d'inizio e fine dell'epoca moderna variano a secondo diverse interpretazioni storiografiche. Alcune date comunemente utilizzate per indicare l'inizio dell'eta moderna sono:
- 1453, che coincide con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi e la fine dell'Impero bizantino, nonché la fine della Guerra dei cent'anni tra Inghilterra e Francia.
- 1492, anno della caduta del Regno di Granada (ultimo baluardo musulmano in Spagna) e della conseguente unificazione delle corone spagnole, nonché della scoperta delle Americhe di C. Colombo.
- 1517, anno d'inizio della diffusione della Riforma protestante.
La conclusione dell'età moderna viene convenzionalmente fissata con la conclusione del Congresso di Vienna (1815), che seguì alla sconfitta di Napoleone e che definì il riassetto geopolitico europeo. Interpretazioni diverse indicano come termine dell'età moderna lo scoppio della Rivoluzione francese (1789) o della prima rivoluzione industriale in Inghilterra (ultimi tre decenni del Settecento). Un'altra data di cesura importante tra età moderna e contemporanea può esser considerata quella del 1848: in questo anno si verificarono importanti quanto fallimentari tentativi di rivoluzione politica, sfociati con la promulgazione di varie Carte Costituzionali, futuro preludio al costituirsi, nella maggior parte dell'Europa, di regimi liberali.
Significato (MODERNITA') - wikipedia
Il termine modernità (modernité), utilizzato per la prima volta dal poeta decadente francese Charles Baudelaire, designava, per Baudelaire, la sfuggevole ed effimera esperienza della vita condotta all'interno della metropoli e della città, e anche la responsabilità che l'arte ha di catturare quell'esperienza e di esprimerla nelle forme più disparate, suggestive ed originali.
Con modernità oggigiorno si intende il periodo solitamente indicato dal pensiero sociologico come la crescita di centralità da parte dello stato-nazione (come mette in evidenza Anthony Giddens) e dall'affermarsi della razionalità in molti degli ambiti di vita sociale (si pensi, ad esempio, alla burocrazia di Max Weber). Da quest'ultima, consegue un importante incremento nell'innovazione tecnologica. Si può associare l'inizio della modernità con la seconda rivoluzione industriale e la nascita del positivismo, propositore per l'appunto dei suoi valori materialisti e prettamente scientifici.
A cascata il mutamento sociale si fa più rapido e vede le sue origini in contesti spazio-temporali lontani dagli individui. Ne consegue una situazione di disagio e disorientamento per l'individuo, che perde i punti di riferimento ai quali è storicamente abituato. Alcuni autori sostengono che ciò generi un'epoca successiva alla modernità, definita dal dibattito sociologico in molti modi, tra cui "postmodernità". La sua caratteristica principale è il venir meno dell'idea di progresso che aveva accompagnato la modernità e il disvelarsi dei rischi connessi a questa: si pensi, in tal senso alle implicazioni del fenomeno sociale della globalizzazione, sia sul piano sociale che ambientale.
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La modernità è un
atteggiamento e dunque una tensione ad affrontare le crisi del mondo e,
indubbiamente, a spingere quasi inesorabilmente verso una estetica di rottura e
di cambiamento. Il film che materializza al volo questo concetto è "Il Gattopardo"
di Luchino Visconti (del 1963) - tratto dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi
di Lampedusa, vincitore della Palma d'oro come miglior film al 16º Festival di
Cannes. Questo film è emblematico in quanto, in una situazione di crisi, riesce
bene a rappresentare cinematograficamente questa vasta problematica. Nel film
arriva quindi una grande crisi (all'inizio), in cui Garibaldi è sbarcato in
Sicilia (Marsala) e, una famiglia aristocratica si trova riunita a recitare il
rosario nella loro cappella della casa gentilizia del principi Don Fabrizio
Salina, in occasione della messa domenicale. Nello stesso contesto, vi è un
insieme di contadini che lavorano mormorando, come per annunciare la grave
crisi del mondo feudale. E' molto vivida l'immagine di una classe sociale e
culturale che rispetto alla grossa novità - ovviamente nella stragrande
maggioranza - si chiude in se stessa e cerca di arroccarsi nel suo mondo e
soprattutto, cerca di fare l'architettura di prima come se l'arrivo del computer
(oggi) servisse a fare le stesse identiche cose di prima. In realtà, l'arrivo
dell'informatica, anche nel settore della progettazione, costituisce una enorme
crisi che può cambiare e trasformarsi in un nuovo valore e una nuova estetica.
Nel film avviene un fatto interessante, legato alla presenza del giovane nipote
del grande principe: Tancredi. Egli è l'immagine di una risposta opposta delle
sorelle (che hanno paura) e dei cognati (chiusi in se stessi) e arroccati nella
difesa del mondo aristocratico. E' quindi un personaggio che vuole cavalcare
(anche spregiudicatamente) questo momento di crisi che sfocia col plebiscito e
quindi con l'unificazione e l'annessione della Sicilia al Regno Italico. E'
cruciale la scena in cui Tancredi mostra una maniera di porsi e di essere
(fisicamente e quindi anche esteticamente), di muoversi in maniera diversa, va
ad una alta velocità, parla diversamente, etc.![]() |
Altro film manifesto di questo pensiero che stravolge come un'ondata vera e propria i vecchi paradigmi, è "The Artist" (suggerito dall'architetto R. Angelini) : un film muto in bianco e nero del 2011, scritto e diretto da Michel Hazanavicius e interpretato da Jean Dujardin e Bérénice Bejo. Anche questo è un film interessante da un certo punto di vista che ci riguarda, perché tutto il film gioca su questo enorme problema della crisi e sulla difficoltà apportata, quasi drammaticamente per il protagonista (grande divo del cinema muto), dal cambio tecnologico. Il soggetto che testimonia questo salto è l'avvento del sonoro nell'ambito cimematografico, che prende il sopravvento sui precedenti film muti. Ecco la crisi di George Valentin! Questo scatena una profonda crisi del protagonista, il quale rischia la vita in un incendio e tenta anche il suicidio. L'epilogo sfocia nella catarsi di una nuova estetica, grazie al contributoo della giovane attrice Peppy Miller. La donna, che è da sempre stata innamorata del celebre attore il quale suo malgrado ha rifiutato di partecipare a film muti, riesce a far lavorare di nuovo George assieme a lei, con il suo vecchio produttore, stavolta con la produzione di un nuovo genere: il musical. Morale: se si intuisce che esiste una crisi, si genera consecutivamente un salto e si apre un nuovo mondo. |
Come ultimo esempio lampante, viene citata a lezione la storia della mitica Vespa: uno dei prodotti italiani più noti nel mondo, nonché elemento di fondamentale rilancio dell'economia del dopoguerra, in quanto volano di una serie di cambiamenti radicali della società. Essa è legata ad un fatto drammatico: l'impresa costruttrice (Piaggio) operava inizialmente nella produzione di motori nel settore tramviario, in maniera molto solida; talvolta nel settore aeronautico. Con la distruzione delle fabbriche della Piaggio, durante i bombardamenti aerei della seconda Guerra Mondiale, si sprofonda in un grosso buco nero, ossia in una drammatica vicenda di perdita e distruzione di aziende ed ideali ormai consolidati. In realtà, alcune categorie di Vespa esistevano precedentemente già negli anni trenta, ma erano indirizzate verso un trend di elite, come l'ambito del golf e non avevano mai riscosso alcun tipo di successo. L'ingegnere che ricevette l'incarico dalla Piaggio: Corradino D'Ascanio, assieme al manager piaggio, cominciano a ricostruire la nuova fabbrica su questa vera e propria idea a due ruote. Fu una scommessa che si è mossa su piu piani, che sfornò il più importante miracolo italiano: un motore tecnologicamente differente (a due tempi, compatto e carenato). Poi, viene tutto ciò che gira intorno alla sua produzione nuovamente programmata e spazialmente innovativa. |
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La scansione dello spazio attraverso una macchina speciale
La presenza della camera oscura (per la fotografia) e degli strumenti ottici che Caravaggio utilizza, non sono soluzione o scorciatoia, ma elementi di crisi, determinanti di una nuova estetica rivoluzionaria. Il frutto di una serie di virate non lineari (ma reali e soprattutto dal basso verso l'alto), rispetto alla presenza delle tecniche proiettive ed ottiche, che ci fanno vedere il mondo attraverso il telaio prospettico. La realtà non è più la stessa e siamo chiamati a darle un insieme di valori nuovi.
prospettiva e tale invenzione avviene a Firenze nei primi decenni del quattrocento. Essa determina (esattamente come la fotografia e il cannocchiale) che noi prioritariamente, non possiamo più vedere il mondo come in passato, perché il nostro modo di guardare è influenzato profondamente dalle strumentazioni. Dunque, dopo aver scoperto nuove strade per guardare, comincio anche a costruire attraverso la categoria dello sguardo, in maniera diversa: mistica, simbolica, metaforica. La cattedrale gotica è quindi un mondo aprospettico, ma sicuramente mistico, simbolico, assembleare, perché fino al basso medioevo non esisteva alcuna teorizzazione o approfondimento sulla categoria dello sguardo. I primi a raffigurare in prospettiva, furono proprio Brunelleschi e Masaccio. Masaccio è stato infatti il primo pittore ad avere rappresentato la prospettiva con regole geometriche, innescando una serie di studi, scoperte, innovazioni nei campi più diversi. Dal si può guardare in prospettiva, creo un apparato di regole e sistemi normalizzati e riconoscibili, che servano a rendere più concretizzato possibile il mio modo di osservare in prospettiva. Anche in architettura, il termine esatto è reificare, ossia andare a riprendere gli ordini del passato classico o antico (non quello simbolico gotico più recente) e li rinormo. Per concludere, posso aggiungere che l'informatica non è uno strato di felicità tecnologica, ma strumento di crisi è sfida verso noi stessi!
Quando Galileo inventa il cannocchiale, la collettività rinuncia ai dogmi - imposti dall'alto - su come girano le stelle. Abbiamo adesso (per la prima volta) a disposizione uno strumento scientifico per traguardare dal basso verso l'alto e per osservare il mondo. Si materializzano così conoscenze empiriche e scientifiche. Il cannocchiale e l'utilizzo della luce in Caravaggio, ci fanno quindi guardare e capire il mondo in maniera nuova e rivoluzionaria, tanto quanto in un universo scientifico, che in un universo estetico- percettivo. Quindi, se anche oggi la modernità è una risposta alla crisi e se lo strumento (l'informatica) rappresenta una sfida che volge ad una estetica di cambiamento, bisogna provarlo anche nel campo di nostra pertinenza: l'architettura.
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La visione della profondità è un fenomeno ottico tale per
cui gli oggetti ci
appaiono via via più piccoli
man mano che si allontanano dal nostro occhio
e sfuggono verso l'orizzonte. |

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