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martedì 8 maggio 2012

INTERVISTA

(rivolta al proprietario di una pizzeria su via di Tor Pignattara durante la pausa pranzo - età 70)


- Da quanto tempo conosce questa località di Roma e quali sono le usanze, abitudini, svaghi, caratteristiche che col tempo sono state sottovalutate o cancellate nell’ambito del vivere comune, del sociale e del sistema ambientale ( intendendo il verde ) ?
Risposta – Io sono calabrese di origine, mi sono spostato qui da circa 5 anni. Prima abitavo a piazza Malatesta dall’ altra parte di Via Casilina. Conosco tutti, soprattutto gli altri commercianti romani. Questo pezzo di città è per me come un piccolo paese dove ogni tanto faccio qualche passeggiata nel verve che è abbastanza fruibile e che non manca nei paraggi. La sera vado a letto presto e non faccio una vita cosi mondana, so solo che sono legato molto a Torpignattara perchè ci sono anche i miei figli che mi aiutano ogni tanto insieme a mia moglie. L’estate però non rinuncio alla partitella a carte con qualche amico, con cui passo il pomeriggio, sai … si fanno due chiacchiere.


- Esistono o no dei lati positivi e negativi e se in questo quartiere si possono distinguere, cosa vorresti o faresti affinchè ciò che non funziona possa migliorare come intervento prioritario?
Risposta – E’…, cosa vorrei fare, certamente lo vedi anche tu che è pieno di cinesi, bengalesi, cingalesi, bangla … Questi hanno invaso parecchio la zona e la gente è stanca di vedere delle situazioni così, un po’ critiche ( risse, ubriachi, scarsa qualità di gestione dei negozi etc. ) soprattutto la notte. Ci sono anche quelli bravi è … ma ,nel completo è una situazione un po’ invivibile, come del resto in altre località romane. Purtroppo gli interessi economici fanno muovere molte cose è qui si muovono spesso quelle meno importanti e quasi dannose per il vivere comune. Il comitato di quartiere è abbastanza attivo nel fare questo, ma deve partire dal comune l’iniziativa che si innesca come risposta al disagio, come succede nella maggior parte dei casi. Come lato positivo si può considerare il Pigneto (che però una volta era diverso, più verde, infatti il suo nome è questo per la presenza di tanti pini di una volta che ormai hanno fatto spazio all’ asfalto e al cemento) il quale attualmente sta passando da una fase di occultamento, come dire una fase di invivibilità alla quasi normalità a giudicare dall’ affluenza di oggi e del servizi che lo occupano e dei suoi prossimi collegamenti con la città di Roma.

- Per ciò che riguarda la portata dei servizi il trasporto e i collegamenti: la loro qualità, efficienza e molteplicità, ritiene che la capitale possa fare qualche intervento affinchè possano esser sufficienti ?
Risposta – Per quanto riguardi i servizi prioritari , c’e tutto (un po’ misto), ci vorrebbe qualcosa in più, magari un teatro, un auditorio, uno o più servizi pregiati che possano risollevare la qualità di vita del quartiere e della città. Basta con questi centi commerciali, stanno dilagando in tutte le direzioni e a quanto pare qui,tra Via Casilina e Via Rovetti ne sorgerà uno di carattere naturale grazie a 250mila € messi a disposizione dalla Regione Lazio. Con questi soldi si potrebbero fare altre cose importanti per la riqualificazione del suolo. Questo è il risultato di numerose operazioni politiche ed economiche e non sociali come dovrebbero essere. I trasporti sono buoni ( voglio dire come collegamenti ), quì ne passano a tutte le ore. Sono sempre pieni però e un po’ insidiosi a giudicare da qualche individuo che noti alle fermate dell’ autobus. Quando c’è traffico non si può , diventa troppo rumorosa questa via anche se sono stati ultimati dei lavori di manutenzione stradale.

- Se lei dovesse pensare all’ attuazione di qualche intervento nell’area dell ‘ urban void prescelta da me (che le mostro) che cosa vorrebbe vedere realizzato ?
Risposta – Visto che in zona ci sono parecchi anziani, ma anche bambini, farei qualche cosa per loro … forse un centro anziani ,una ludoteca o una biblioteca per i giovani.

- Come cambia la vita e la qualità di Tor Pignattara dal giorno alla notte ? E’ vivibile, ben illuminata? E’ controllata? Sicura?
Risposta – Beh, direi proprio di no, non è così sicura, si possono fare incontri di tutti i tipi soprattutto di sera nelle strade meno controllate e di questo la gente è stufa, non ce la può fare più a sostenere questa situazione. Di giorno c’è una vita abbastanza normale per motivi legati al commercio e alla presenza dei residenti di questi palazzi molto addensati. Per il controllo non sono molto soddisfatto di come è battuto questo territorio; nelle traverse infatti si concentra la minore qualità di tutti gli aspetti che caratterizzano il quartiere. A quanto pare è stato chiuso il commissariato di polizia in Via Gino d’ Alloro, così facendo non ci sarebbe più alcun posto di polizia da Porta Mggiore fino al raccordo anulare e, non è una cosa buona per tutti, è solo un segno della diminuzione del controllo e della sicurezza dei residenti e degli esercizi pubblici (categorie a cui appartengo entrambi).

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